mercoledì 2 novembre 2022

Premio Letterario internazionale Amici di Tuoro-memorial Ernesto Covino-2023

Il premio letterario Amici di Tuoro, memorial Ernesto Covino XII edizione come sempre ha lasciato un sorriso nei partecipanti per la leggerezza con la quale si è svolto coinvolgendo i poeti a parlare delle proprie opere e non in una sterile lettura.
Io personalmente sono molto soddisfatto, chiedo scusa solo per aver invaso troppo la scena che deve essere priorità dei poeti e degli scrittori, ma spero in un'altra occasione di non esserne costretto stante l'assenza forzata di diversi amici premiati.
Ringrazio i convenuti, i maestri Goffredo Covino e Angelo De Rosa che hanno magistralmente accompagnato il mio canto e ringrazio la Professoressa Patrizia Vigliotti che si è prestata al ruolo di conduttrice. Ringrazio mia moglie Tonia che oltre ad aver redatto e letto le motivazioni dei racconti e delle poesie, mi ha supportato e sopportato nella organizzazione non semplice del premio. Ringrazio l'associazione Amici di Tuoro e per essa il Presidente Alessandro Covino che ancora una volta ha voluto che la manifestazione si potesse svolgere a Tuoro anche se la ridondanza del premio, oramai giunto alla XII edizione richiederebbe spazi più ampi. Nei prossimi giorni sarà già lanciato il bando per il 2024 che conterrà briosi cambiamenti.
Ringrazio tutti i partecipanti, e vi do appuntamento alla prossima edizione. Antonio Covino Alcune foto inviateci dagli amici presenti
Amici che si godono la bella giornata
Il grande Vincenzo Cerasuolo di Marigliano
I coniugi Abbro, la sig.ra Angelina e il poeta e scrittore Gino
L'omaggio floreale del Cav. Alessandro Covino alle signore
Il nostro ormai famoso campanile
Io con Gennaro Iannuzzi
Tonia con Eugenio Landino
Uno dei giurati, prof, Stefano Taiani
La motivazione per il racconto di Daniela Moreschini III classificata
De Mellis con Tonino Pascucci, ospite d'onore
con De Mellis
con il presidente
I premi: ceramiche, salamini locali e vino
Il presidente premia Iannuzzi
Iannuzzi declama l'apprezzatissima poesia
Gennaro Iannuzzi da Volla
Io e Gennaro
il lauto buffet finale
IO
L'ospite d'onore Antonio Pascucci
I maestri Goffredo Covino e Angelo De Rosa
Daniela Moreschini
Eugenio Landino
e chest' è
Patrizia Vigliotti
Platea con Don Gervasio
Sabrina Balbinetti di Roma III in vernacolo con il consigliere A.Principe
Er girasole e er dente de leone
Salvatore Di Sarno sindaco di Somma Vesuviana
Roberto del Grosso sindaco di Roccabascerana
Tonia Prevete alle motivazioni
'O surdato nnammurato

m° Angelo De Rosa
Il Cerasuolo
Rosalba Pica prima in vernacolo

Vittorio Di Ruocco I in Lingua
e chest'è
Di Ruocco riceve il premio, il companatico e il vino
Stefano Peressini legge la sua poesia
La presidente premia Stefano
Carmela Orefice

Motivazione Orefice


Rosalba declama Via Cristallini

I poeti e narratori premiati in questa edizione


          


 Premio Amici di Tuoro- Memorial Ernesto Covino 2022


Anche quest'anno si sono spenti i riflettori su Amici di Tuoro, ed anche quest'anno il successo ci ha ripagato delle fatiche economiche e logistiche che abbiamo dovuto affrontare, ma la passione è passione. Abbiamo premiato il Colonnello Mungivera che si è rivelata persona squisità al di là dei suoi valori professionali che ne hanno determinato la nomina della presidenza a ricevere il premio di quest'anno riservato ad una eccellenza del nostro territorio.
Ma come sempre ha trionfato la poesia e l'applauso tributato dalla platea al vincitore del Vernacolo Andrea Sbarra è stato compenso ed orgoglio della giuria presieduta da Franca Covino. Un ringraziamento speciale va a Luigi Albano che con le sue canzoni provvede a
rendere piacevole e snella la manifestazione. Ringraziamo per la sua presenza Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, e facciamo un nodo al fazzoletto per ricordarci delle promesse del Sindaco di Roccabascerana, Roberto Del Grosso che ci ha assicurato, nei suoi saluti l'appoggio concreto per le manifestazioni future. 
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                                 Mario Vastarella terzo premio 22  e primo premio 21
                                            Andrea Sbarra Primo premio Vernacolo               

                                        L' amicizia vera e sincera, Gino Abbro !
                                                       Il magnifico buffet
  
                                        Vittorio Di Ruocco Primo premio Italiano

                                   Antonio Covino 'A Divina Cummedia, 'o proemio

                     Fausto Marseglia, secondo in Vernacolo, premiato da Franco Rossi
             Tiberio La Rocca primo nella poesia regionale con Salvatore Di Sarno

                                             Abbiamo solo questo, ma un gran cuore

                                           Vastarella premiato da Ivana Rebora
                                                     Tonya Prevete legge le motivazioni
 

                                                  Stefania Siani  Terzo premio poesia IT
                                                 Il presidente Alessandro Covino


                                      Il Sindaco Del Grosso premia il Colonnello Mungivera






                                              Luigi Albano all'accompagnamento musicale
                                                            La lettrice degli assenti

                                     Luigi Abbro Premio del Presidente - Amici di Tuoro 

                                                  Francesco Gemito Menzione d'Onore
                                                               L'ospite Filomena Russo
                                                    Fausto Marseglia secondo premio vernacolo
                                          Elena Erardi, attrice e presentatrice della manifestazione
        
Antonio Covino recita la sua versione in napoletano della Divina Commedia <proemio>



                                                  


X edizione -2021


                                                        Anche questa è fatta

Anche questa edizione è andata, come dico sempre, gli assenti si perdono una bellissima condivisione conviviale
durante la quale oltre a "respirare poesia" c'è l'occasione di ritrovare vecchi amici, di scambiare una chiacchiera, 
di cantare insieme e consumare un frugale assaggio di prodotti locali.
La serata è scorsa liscia come l'olio, con l'ottima conduzione di Elena Erardi, la lettura delle motivazioni  da parte di Tonya Prevete e la lettura delle poesie da parte degli autori presenti.  Il coronamento della serata si è avuta con la premiazione del giovane giornalista Andrea Siano, che abbiamo scoperto essere persona umile, preparata e curiosa, doti che senza dubbio lo porteranno a scalare vette e raggiungere mete ambiziose.
Abbiamo salutato il maestro Goffredo Covino, ringraziato Luigi Albano che ci ha deliziato con le sue musiche, e abbiamo ricordato il nostro eroe Giuseppe Covino e il recentemente scomparso, poeta, Vincenzo Moccia.
Ci siamo infine dati appuntamento alla prossima edizione che spero si possa effettuare con tempo migliore e fuori dalla pandemia che ancora ci costringe a cautelarci.
Antonio Covino
Gabriele Andreani Primo in narrativa
                     
Sabrina Balbinetti, premio speciale

Il campanile di Tuoro

Vincenzo Cerasuolo premio Viviani

La coppia vincente

Covino declama il V canto 'e Nfierno

Gino Abbro, pluripremiato

Andrea Sbarra

Massimo De Mellis

Francesco Gemito pres. Acc. Viviani

Sbarra col Prof. Elvio Covino

La presentatrice storica Elena Erardi

La schiena poetica di Sabrina Balbinetti



Peppe e Franco Mazzone 
Vincenzo Galluzzi


Gennaro Iannuzzi vincitore poesia


I fratelli Mazzone premiano il giornalista Andrea Siano

Il tavolo dei premi: Targhe- Pignatielli- Vini offerti da La Gatta e salumi da Quirino Pirone

Il lauto, si fa per dire buffet

Siano ascolta la motivazione

Il sindaco di Roccabascerana

La presentatrice si prepara

Premiazione di Tiberio La Rocca

La platea

Il presidente Alessandro Covino premia Lucia Volpi

Il m°Luigi Albano

Covino premia Luigi Albano

Gino Abbro premiato da Margherita Covino

Fausto Marseglia premiato dal Sindaco

Carmine Montella

Iannuzzi ascolta la motivazione da Tonya Prevete

Il giornalista Andrea Siano

Il presidente apre la serata

Tonya legge la motivazione a Sbarra

Scotti declama la sua poesia


Tiberio La Rocca

Tonya legge le motivazioni dei premiati







Amici di Tuoro 2020   



     Per ascoltare la serata di premiazione virtuale e tutte le poesie premiate, cliccare sul link seguente e successivamente su visiona tutte:
  https://www.youtube.com/playlist?list=PLZoSewSvuskGNTXYT8jK95fiNBpPrDaPj


                                      Premio Amici di Tuoro 2019   

 E anche questa edizione del Premio di Poesia e Narrativa, Amici di Tuoro ha avuto il suo epilogo con la premiazione svoltasi nella sala Cav. Albrizio di Tuoro. Un pubblico partecipante e caloroso ha riempito la sala. Le poesie introdotte dalla presentazione della eccellente Elena Erardi sono state lette dagli autori precedute dalle motivazioni della giuria lette da Silvia Spina e Tonya Prevete. Le premiazioni sono state intervallate da una magistrale esibizione recitativa di Silvia Spina in un monologo di Salvatore Di Giacomo "Lassamme fa a Dio ", cui è stata dedicata la serata. Alcune poesie dello stesso autore lette da Antonio Covino che ha cantato anche la versione di Marzo,nella versione di Mario Musella. e da una poesia di Antonio Covino scritta in memoria del poeta e drammaturgo Partenopeo declamata da Elena Erardi. I commenti musicali alle poesie e un pout pourrì delle canzoni di Salvatore di Giacomo sono stati curati dal maestro Goffredo Covino che ha coinvolto l'intera sala in una spassosissima cantata corale.
La serata è terminata con un corposo buffet
le foto della manifestazione sono visibili dopo le graduatorie.
 





































































Serata 2018
                                        




La serata finale, con la premiazione dei poeti indicati dalla giuria composta, tra l'altro dai professori: Franca Covino, Franco Rossi e Goffredo Covino, si è svolta a Tuoro di Roccabascerana sabato 13/10/2018, alla presenza di un folto pubblico presente nella sala tearale Giuseppe Albrizio della Libera Associazione San Nicola. Le premiazioni sono state intervallate dalla recitazione della lirica "Fravecature" del poeta e commediografo Stabiese Raffaele Viviani, da parte di Antonio Covino con una struggente interpretazione e da un pout-pourri di musiche dello stesso autore da parte del m°Goffredo Covino. Nel corso della serata, ospite d' onore con il marito Tonino Colangelo, è stata premiata la giornalista Cecilia Donadio della Rai di Napoli per il suo concreto apporto alla cultura musicale dei gruppi giovanili partenopei. Il sindaco di Roccabascerana Roberto del Grosso ha ritenuto doveroso premiare per l'opera a favore del territorio, con una targa, il Cav. Alessandro Covino, presidente dell'associazione cattolica Amici di Tuoro.
Alla manifestazione erano presenti anche il sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore di Sarno, da sempre vicino alla nostra associazione, il parroco don Gervasio D'Alessio, il maresciallo Dello Iacovo, comandante della locale stazione dei carabinieri ed altre autorità civili e religiose. Al termine della manifestazione è stato offerto un lauto buffet conviviale preparato dalle signore lella Libera associazione San Nicola che ha sposato sulla tavola imbandita il buon vino locale alla pizza chiena, delizia della tradizione culinaria locale.
Ha presentato e condotto la serata l'attrice Elena Erardi
Appuntamento alla prossima edizione. W la poesia
Antonio Covino




Amici di Tuoro 2018

La giuria del premio Amici di Tuoro 2018 - memorial Ernesto Covino, ha stilato la seguente graduatoria di merito:
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Sez. Narrativa
Prima classificata Daniela Moreschini - Piacere mi presento
Secondo classificato Luigi Abbro - ...e cantava
Terzo classificato Tiberio la Rocca -15 Nov. 73
Menzione d'onore Annalena Cimino - Il belvedere della luna
Menzione d'onore Carmine Montella - Io voglio andare a scuola
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Sez. Lingua italiana
Primo classificato Enrico del Gaudio Avrà i tuoi occhi
Secondo classificato Alvaro Staffa - Il pianto del cuore
Terzo classificato Alessandro De Vita Sono Francesca.
Menzione d'onore Armando Carbonaro Straniero Fratello
Menzione d'onore Filomena Russo - Il riconoscimento
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Sez. Vernacolo
Primo classificato Vincenzo Cerasuolo - Aylan
Secondo classificato Francesco Gemito 'A storia mia
Terzo Classificato Massimo De Mellis - Quanno parle cu 'o mare
Menzione d'onore Fausto Marseglia - 'A patana
Menzione d'onore Iannone Ciro - 'o regalo
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Il premio per la migliore poesia in metrica è stato assegnato
Paola Bianchi La rincarnazzione
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Nel corso della serata una giuria popolare premierà la poesia che abbia maggiormente colpito la platea.
Inoltre sarà premiata per la sua carriera tesa a promuovere la cultura partenopea, la giornalista della RAI, Cecilia Donadio.
Le foto
Armando Carbonaro Menzione d'onore ma primo dei giovani

Cecilia Donadio Premio alla carriera

Il sindaco Roberto del Grosso premia la giornalista

due grandi amici

Ciro Iannone

Ik cav.Covino premia Daniela Moreschini prima in Narrativa

L'attrice Elena Erardi

Enrico Del Gaudio

Fausto Marseglia

Francesco Gemito

Il maestro Goffredo Covino

I premi

Il buffet a cura di Maria

Il poeta e la musa

Il prolungamen


Paola Bianchi - premio metrica

Vincenzo Cerasuolo

Vincenzo Moccia

Alvaro Staffa

A


Alvaro Staffa
Massimo De Mellis

















il nostro sponsor Quirino Pirone "'A meglia sasiccia 'e Cassano "






Premio "Amici di Tuoro 2017"
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Sezione Ai
Primo classificato...................A. De Vita....La Foto
Secondo classificato..............G. Catalani..Schegge di filigrana
Terza classificata..................S. Balbinetti...Shoa, come fiori
Menzione O..........................G. Brunasso...Tra le ortiche e le viole
Menzione O.........................R. Pirrello...Ellofonia d'autore
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Sezione Ad
Primo classificato....E. Del Gaudio....Quanno more na mamma
Primo classificato -p.s.Don Gerardo Mucci- C. Iannone...Dint' 'a chiesa
Secondo classificato...G. Nardozza....Barbòn
Terzo classificato...V. Cerasuolo....Puisia speciale
Menzione O........F. Marseglia....'o cacciuttiello.
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Sezione B
Primo classificato....A.Pascucci...Chiamalo amore se vuoi
Secondo classificato...A. Gargano...Ho visto
Terza classificata...C. Orefice...Dammi la mano
M.O. .....D. Iagrossi...Mare Mostro
M.O. ...T Esposito ...Afferra la mia mano
Premio speciale....M. Aversano...Un sogno possibile
P.S....................A.Tudose Di Fiore....Orfanotrofio
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Sezione C
Primo classificato....F. Gemito......Caro Papà
Secondo classificato..L. Abbro.....'O poeta d' 'a libertà
Terzo classificato......A.Canino.....U' chiavu stuortu
M.O. ......................G.Capone......Asciuta d' 'o sole
M.O.......................G. Oliano.......Busciarda
P.s. ......................A. Loiacono....Sicilia bedda
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Sezione D
Primo classificato....T. la Rocca...C'era un ragazzo
Secondo Classificato...V. Paolucci...I colori del bianco
Terzo classificato...C.Cossa......Non solo lacrime
M.o. ......I. Saracino.......Il processo
M.o........P.Bianchi......La chiave del velo
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Ieri sabato 14/10/2017 in Tuoro di Roccabascerana, nella sala Teatrale G. Albrizio, straboccante di pubblico si è conclusa l'VIII edizione del premio "Amici di Tuoro" memorial Ernesto Covino. Quest'anno il premio, oltre ad onorare, come da sempre, la memoria del "direttore", come era chiamato il professore Ernesto Covino, ha voluto commemorare il 50° anniversario della morte del grande Totò. Il maestro Goffredo Covino, l'attrice Elena Erardi ed il poliedrico Antonio Covino hanno, con poesie , musiche e canzoni, dato un esempio della creatività e dell'estro del celebre artista napoletano. Amici di Tuoro è soprattutto un premio letterario, al microfono si sono alternati i poeti premiati e i vincitori per declamare le proprie liriche. Nella categoria "già premiati" hanno vinto: Enrico del Gaudio di Castellammare e Ciro Iannone di Napoli per i dialetti e Alessandro De vita di Taranto per l'italiano. Per la sezione Lingua ha vinto Antonio Pascucci da Casalnuovo e per quella dei dialetti: Francesco Gemito di Casoria. per la narrativa ha vinto il poeta e scrittore molisano Tiberio La Rocca.
Quest'anno il premio speciale alla carriera è toccato al giornalista Paolo Picone che, pur giovane ha avuto già modo di farsi apprezzare per la sua schiettezza e la capacità di essere forbito e vero.
Durante la manifestazione  è stato ricordato don Gerardo Mucci, il parroco di Roccabascerana che ci ha lasciati l'estate scorsa a soli 45 anni, lasciando un vuoto incolmabile nella comunità tuorese.
Ancora una volta, questo premio ha posto un paesello di meno di cento anime al centro della cultura nazionale. Attraverso l'impegno di chi vuole dedicarsi al luogo natio, si è dimostrato che queste terre non sono destinate al mero lavoro di fatica e sudore, ma anche ai valori che nascono dal pensiero, dagli ideali e dall'amore. E chest' è. - dopo lo sponsor le foto della manifestazione-

Quirino Pirone ha offerto i prodotti della sua maestria di insaccatore- macellaio in Cassano Caudino






































Sez.Lingua
Primo Classificato Fulvia Marconi di Ancona -Un cesto di more e fiori
Secondo classificato Giuseppe Brunasso Santa Maria Capua -Tu
Terzo Classificato Fausto Marseglia di Marano-Il venditore 
di palloncini
Menzione d'onore Anna Oesterle di Casoria-Maggio del 2010 
Menzione d'onoreTiberio la Rocca di Poggio Sannita- Ricordi
Premio speciale giuria Vittorio Fabbricatti Nuova siri- in questa terra dove è difficile vivere
Premio speciale giovani Denise Capuano-Sant'Anastasia-Verrà sera
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Sez. Vernacolo
Primo classificato Alessandro De Vita - N'adozione
Secondo classificato Vincenzo Cerasuolo - Ll'urdema cammenata
Terzo classificato Ciro Iannone - Na notte
Menzione d'onore Tiberio la Rocca - Lendane
Menzione d'onore Paola Bianchi - Mafia capitale
premio sp.giuria Fausto Marseglia - 'e vvoce 'e Napule
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Sez. Umoristica
Primo classificato Sabrina Balbinetti - Quanno li fij...
Secondo classificato Luigi Abbro - L'amore d'inverno
Terzo classificato Enrico del Gaudio - 'A mmiria e 'a gelusia
menzione d'onore Gerardo Nardozza - Rusina Turrazzo
menzione d'onore Carmine Montella - 'A zoccola 'int' 'o mastrillo
premio sp. giuria Francesco Gemito - 'o colpo 'e grazia

o-o-o-o



Alessanfro De Vita, vincitore della cat. Vernacolo

Fausto Marseglia Terzo Italiano e P.s. Vernacolo

Tiberio La Rocca Bi-menzionato italiano e Vernacolo

Anna Oesterle Menzione It.

Ciro Iannone Terzo premio Vernacolo

Enrico Del Gaudio Terzo premio Umoristica


Francesco Gemito P.speciale Umoristica

Fulvia Marconi Primo Premio Italiano

Gerardo Nardozza, Menzione d'onore- Umoristica

Giuseppe Brunasso- Secondo - Italiano

Gino Abbro Secondo Premio Umoristica

Premio alla carriera, giornalista Nino Pannella

Premio Maschera di Pulcinella Alessandro 

Sabrina Balbinetti- primo premio Umoristica

Le attrici: Elena Erardi e Silvia Spina

Targa per il giornalista Nino Pannella

Tavolo dei premi

Ancora Tiberio La Rocca

Vincenzo Cerasuolo II Vernacolo

Il poeta umorista Vincenzo Moccia - fuori concorso


Allora, anche questa è andata. Sono stanchissimo, ma soddisfatto, tanto da volermi mettere subito al pc per fare il resoconto della serata Tanti amici ci hanno onorato venendo anche da molto lontano e ancora una volta gli assenti hanno perso l'occasione per rispettare il paese natio che si è andato a fare onore in quel di Mercogliano, in una location, quale l'auditorium dell'Annunziata che per capienza  è venuta ad hoc per contenere le presenze, mai come quest'anno numerosissime. Le letture delle poesie sono state intervallate, dalla musica del Maestro Antonio Veneruso, della cantante Maria Marinelli, della violinista Stefania Lubrano, dagli attori de' Il quadrifoglio con la stupenda interpretazione di Silvia Spina in un monologo del compianto Giorgio Gaber, da Elena Erardi, che ha anche presentato la manifestazione, da Nunzio Palmese e Onofrio Ogliastro. Ho aperto e chiuso la serata con una poesia musicata da me e con la coinvolgente " 'O surdato nnammurato " che è stata cantata da tutto il pubblico presente. Un lauto buffet ha chiuso la manifestazione. Mi corre l'obbligo ringraziare i poeti presenti dei quali mi onoro di essere amico.
Antonio Covino

Gino Abbro

Sabrina Balbinetti

Gerardo Nardozza
Roberto Festa I Vernacolo

Alessandro De Vita
Pasquale Cusano




                                                 

                                                                Tibero La Rocca

Antonio Covino



Antonio Veneruso

Carmine Montella

Ciro Iannone

Elena Erardi

Enrico del Gaudio

Fausto Marseglia



Il Quadrifoglio

Luciana Esposito

Maria Martinelli

Roberto festa


Sindaco di Mercogliano

Banco dei premi

Stefania Lubrano


Vittorio Fabbricatti




Mari Martinelli, Reginella

Enrico Del gaudio

Silvia Spina





Vittorio fabbricatti











 Sponsors della manifestazione
           
 
         
                                         
     Macelleria Quirino Pirone   Via Giordano Bruno,110
     Cassano Caudino AV
     Carni fresche, Salumi, prodotti locali tel. 0825995049                                                    







Cenni biografici di Ernesto Covino

Nato a Tuoro di Roccabascerana il 27 gennaio 1915 da Nicola Covino e Margherita Mazzone, penultimo di 7 figli, rivelò particolare sensibilità e disposizione allo studio già nella prima infanzia e nell’età scolare, che coincideva per le famiglie italiane con un periodo di ristrettezze sia per la difficile economia agricola che per le conseguenze della prima guerra mondiale. Fino all’adolescenza riusciva a compaginare periodi di lavoro nei campi con lo studio, stimolato dall’allora parroco di Tuoro che ne intuiva le capacità di apprendimento e lo stimolava non solo dandogli lezioni private, ma anche fornendogli i libri necessari allo studio. Riuscì pertanto ad ottenere il diploma magistrale e nel contempo si rendeva utile cercando di far fronte agli obblighi amministrativi che le cambiali firmate dal papà comportavano. Nel sottoscala della casa di Tuoro era conservata fino al terremoto dell’1980 la bicicletta con cui, raccontava, era solito andare a Cervinara, allora importante centro amministrativo, a portare richieste di rinnovo di debiti. Il periodo tra le due guerre fu il periodo della sua giovinezza: nonostante la scarsità economica trascorse prevalentemente felice, sapendo godere delle tradizioni contadine i balli sull’aia, le serate passate a sbrigliare il mais raccontandosi storie, le feste paesane-, del potente mondo immaginario che lo studio dei classici latini e greci gli suggerivano, e della prefigurazione di obiettivi lontani dal pesante lavoro manuale a cui pure era abituato. Con gli inizi della seconda guerra mondiale due eventi negativi gli fecero capire che sarebbe stato comunque duro costruirsi un mondo sereno: la perdita precoce di mamma Margherita, ed il richiamo alle armi. Aveva già cominciato a lavorare nella scuola con supplenze, ma il lavoro di insegnante che tanto gli piaceva dovette cedere il passo alla grande tragedia. Per un caso fortuito, propiziato dall’amicizia con un collega insegnante, semplice caporale, non fu inserito nella lista in cui tutti i suoi compagni di camerata si trovarono elencati per essere inviato in Grecia. Così, rimase aviere in Italia, e fu inviato al Nord, dove lo colse la resa dell’8 settembre. Un miracoloso viaggio verso il sud, tra i campi, evitando le linee dei tedeschi, lo riportò a Tuoro, dove con determinazione e fatica riprese il suo lavoro di insegnante, prima con lezioni private, e poi inserendosi nel ricostruendo sistema scolastico della repubblica.
Trovò il tempo per completare gli studi universitari ed ottenere la Laurea in Pedagogia all’Università di Salerno: aveva sempre ritenuto che lo studio fosse sia mezzo fondamentale di elevazione sociale che fonte di lavoro importante. Venne poi nel 1950 il matrimonio, con Pasqualina Vitale, che lo accompagnò discreta e benvoluta nei successivi avvenimenti ed i figli Elvio e Margherita, ed anche la prima Margherita, andata in cielo a pochi mesi. Furono anni caratterizzati dalle difficoltà della condizione economica post-bellica e dalle speranze di un futuro migliore. Insegnò in diversi paesi della Valle Caudina, fino ad ottenere il ruolo di Direttore didattico, che espletò fino al pensionamento a Benevento, Montesarchio e Napoli. Per facilitare gli studi ai figli trasferì la famiglia in centri più grandi: prima Montesarchio e poi Napoli, da cui però tornava a Tuoro quasi ogni fine settimana.
Nel 1988 una morte repentina sottrasse alla vita la sua Lina; al suo ricordo, affinchè non si scolorisse con il tempo, egli volle dedicare un libricino di natura autobiografico-pedagogico dal titolo “Il tuo ricordo col rimembrar delle mie passate cose”. Amò il suo lavoro professionale, e verso di esso spingeva le giovani generazioni –ebbe innumerevoli ondate di allievi, prima semplicemente ragazzi a cui insegnava soprattutto le materie classiche: latino, greco, storia, italiano; poi diplomati in ambito magistrale a cui insegnava italiano e pedagogia, materie finalizzate ad affrontare con successo i concorsi per l’insegnamento delle scuole elementari. Amò anche la politica, ritenendo che fosse un mezzo importante per il miglioramento dei servizi nel proprio paese –ancora molti ricordano le scaramucce con Carlo Piantedosi che ebbe maggior seguito in questo ambito e fu sindaco per molte tornate. Amò sempre la terra, facendone il suo hobby, ma anche la sua sicurezza. Era legato alla sua terra di origine, anche se negli ultimi tempi non poteva tornarci con la frequenza che avrebbe voluto. Amò soprattutto la famiglia, che riteneva l’unica protezione dagli aspetti negativi del mondo, l’unica sicurezza, la cellula da cui potevano generarsi le forze per il benessere ed il progresso dei componenti.

Morì a Napoli la notte del 26 settembre 1995, festa dei Santi Cosma e Damiano, e riposa qui sulle colline natie.

Amici di Tuoro edizione 2014                                                         
Oggi 4 ottobre 2014 alle 16:30  si è svolta la premiazione del premio letterario Amici di Tuoro 2014
E' stata una Kermesse che ha visto la partecipazione di oltre 150 opere, inviate da ogni parte del mondo. Il tenore delle poesie per contenuto e forma è stato di alto livello, per cui anche gli esclusi dalla premiazione possono sentirsi gratificati di essere, non perdenti, ma co-partecipi di un evento culturale altamente qualificato.
La serata è stata allietata in primis e soprattutto dalla lettura delle poesie vincitrici da parte degli autori stessi, dalla messa in scena di alcuni bozzetti teatrali da parte della compagnia il quadrifoglio con il bravissimo Nunzio Palmese, Silvia ed Elena che  hanno collaborato anche con Antonio Covino alla realizzazione di due brani tratti dai "Dialoghi..."  L'attrice Silvia Spina è stata grande nel recitare il monologo di Filumena Marturano, tratto dall'omonima commedia di E. De Filippo. L'evento è stato condotto dalla ormai famosa Elena Erardi e ha contenuto anche la premiazione al merito al giornalista Giuseppe Crimaldi che non è stato presente alla manifestazione per sopravvenuti impegni lavorativi...al termine della serata un lauto buffet conviviale ha chiuso in bellezza la serata.Si ringraziano i ragazzi della Libera Associazione San Nicola che con il loro apporto hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione.

disegno di Antonio Covino
                                
                                              Somma Vesuviana
                                              patrocinio morale






               Presentiamo di seguito le poesie premiate e le foto della manifestazione
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Primo Classificato  Gerardo Nardozza

Nella terra sei sogni

Seduta su gelidi gradini
di un verde porticato
Si nasconde dietro una grata
per sfuggire agli sguardi
di fanciulle dai tacchi a spillo
e dalle carni nude
passar con ritmo cadenzato
Le paure del presente e del futuro
I capelli sporchi e sciolti
le labbra arse
le scarpe risuolate dal cartone
e il vestito di cotone
sagomato sulla sua esile figura
appesantito dal tempo
ormai è ridotto in fili.
Notti passate fuggendo…
Non ha famiglia
con ha casa
ma solo sacchetti di plastica
annodati tra loro
che custodiscono la sua vita
e i suoi ricordi.
Una casa che porta con se
una casa di plastica
sempre pronta al trasloco.
Questo è il suo calvario,
l’andare avanti fuggendo
per il diverso disagio di sentirsi
DIVERSA
nella terra dei sogni.
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Secondo Classificato    Enrico del Gaudio

Da quando manchi tu

Più non mi specchio nei tuoi occhi argentini,
la voce tua non odo più d’intorno,
sono sull’uscio della casa vuota
e sconsolato guardo il mio giardino.

Rimane sempre là il melograno
e il salice che piange nella sera,
il vecchio fico stanco e arrugginito
più non protende i rami secchi al cielo.

Chi curerà la siepe di rosine ?
La grande ortensia con le margherite,
Il glicine davanti alla cucina ?
Le piante di begonia al davanzale…

E’ tutto un abbandono qua d’intorno
Da quando manchi tu, qui tutto muore,
l’autunno della vita s’avvicina,
l’inesorabile vecchiaia è ormai alle porte…

Le nostre belle estati, le ricordi?
Le tue risate insieme con gli amici…
Le tante cene sotto il porticato…
Solo un ricordo antico ormai sbiadito.

E’ sera, e in questi spiccioli d’ottobre
ripenso alla mia vita insieme a te,
 a tutti quei momenti spensierati
che come un soffio son volati via.

Mi adagio sulla panca di castagno
che tante volte ci ha tenuto in grembo,
la mano nella mano stretti, stretti,
e raccontarci i segni del futuro.

Ormai non ci sei più, sei andata via,
ed io col desiderio d’incontrarti,
vendo i miei occhi al sonno salvatore
con la speranza di non aprirli più.

Terzo classificato                Antonio Bicchieri

Echi lontani

E mi ritrovo bambino
all’ombra dei ricordi del mio passato.
Infanzia felice in giochi del tempo,
grandi spazi aperti e festa di colori
che raccontavano le stagioni.

I nostri vecchi sedevano alla luce della luna,
parlavano di guerre e di terre lontane
e noi incantati in religioso silenzio,
sogni rincorrevamo
con occhi di infantile stupore.

Ricordi…

Panni al sole di profumato candore
circondavano madri
che nell’allegro canto
al pozzo attingevano;
ataviche mani di sapienza antica,
ordinaria quotidianità
di sacrificio e povertà.

Valigie di cartone e fazzoletti al vento
su treni di legnose sedute
e strade ferrate di polverosa solitudine
per generazioni che soffrivano,
lontani dall’alveo natio:
umili braccia
alla ricerca di un tozzo di pane…
per vite da sfamare.

Cieli di luna,
albe, crepuscoli
e sbornie tecnologiche
intanto scorrono,
ed in mezzo al guado mi ritrovo
nell’età che avanza
e lieto è il ricordar quel tempo liberato
con nostalgia e sentimento,
in echi lontani
dissolversi nel vento.


Sez. Umoristica         

Primo classificato                 Vivien Estelle Williams

La nanonn abbasc au prtaun

“Teng ioj, teng ioj, decibb alla signor
nnanz ‘u prtaun jedd steiv ad aspettè;
pnzabb: “Nan ten la forz d’ t’rè !
Mo l’ammanteng ioj la port, allour”.

“Teng ioj, teng ioj”, m’ha rspnneut chess;
S steiv, m tramndeiv, i nan passeiv
S steiv, però la port nan la tneiv…
S’conn ma m stè a pggjè p’ ffess.

“Teng ioj, teng ioj ! angour do ma stè ?
Ciò parl, anglais ? ma ciò stamm a scimmiè ?
I iess-cmmà l’è doic ?”…I allour passè

“Proverbial hospitality” dciou
la  vecchj, attend attend a nan capou;
“Such gallantry to say “thank you, thank you !”


Secondo classificato               Ciro Iannome

Na storia 'e tutt''e juorne 

Appena arape ll’uocche ogni matina
m’aggia piglià ‘nu sacco ‘e mmericina
chello ca ve racconto forse nun pare overo
ma si nun ‘e piglio a tempo s’appilano sti vene.

Accumminciaje ‘n estate ‘e tantu tirmpo fa
pe’ nu dolore mpierro m’hanna ricoverà
danneme ‘na sentenza ch’è poco ma sicura
ca chistu fesso ‘e core m’era venuto meno
proprio ‘int ‘e ccuseture.

E ‘a llà ch’è accummenciato stu calvario
Dicite vuje, nun stongo arruvinato ?

Ogni matina sempe ‘a stessa storia
Dice ‘ Pantorc, io vengo primma ‘e ll’ate
è fuori discussione
pecchè io so importante, io songo ‘a protezione.

Embè dice ‘o Norvasc ‘a copp’a mano,
aggia piglià pur io ‘na posizione?
Ma comme, io songo ll’unico ca fa acalà
‘a pressione.

Nun ne parlammo proprio, dice ‘a metformina
‘e me nun po’ ffà a meno, chisto è ‘o mestiere mio,
tenè sotto controllo a glicemia.

Sto fore ‘a discussione d’’a matina
risponne pronta ‘na Cardioaspirina
Io vengo dopo ‘e paste pe’ nun fa ‘ntustà ‘o sanghe
e sulo grazie a mmè ca chisto ccà va annante.

Ma che ? Se fa afferrà pe’ pazzo nu Plavix
ma che state dicenno?’ Ma forse vuje pazziate ?
Song’io c’appare ‘e guaje ‘e tutte ll’ate
Chillo ca ‘a sera a fine jurmata
addà vedè ‘e nguacchie c’avite combinate.

E quante tarantelle, ca fanno ogni matina
Chi strilla, chi se ntosseca, succede nu casino
visto ca ‘a medicina me serve pe’ sti vvene
sapite mo che faccio ? M’’e piglio tutte nzieme

Però ve voglio dicere ‘na cosa
speranno can un v’’a pigliate a mmale
nun è ‘n avvertimento, è na prumessa
che qualche giorno, prima del decesso…
ve votto a tuttu quante dint’’o cesso.


Terzo classificato                     Paola Bianchi

L’anni

Quanno t’accorgi de comincià a sbrocco
faresti meglio de mettete a penzà
che l’anni che te senti drento ar core
nun so’ quelli ch’arisurteno ar dottore.

Ner core tu te senti li vent’anni:
ma riccontalo a tutti li malanni
che cominci a contà da la matina
e ‘a sera te ‘n avanza ‘na decina.

Eri ‘n pischello allegro e casomai
co’’na risata allontanavi i guai
e mò tutto d’un botto t’aritrovi
a combatte co’ malanni sempre novi.

Na vorta a fatte male so le ossa
Che nu’ riesci a fa manco ‘na mossa;
‘n artra vorta te pari’n deficiente
Voi dì ‘na cosa e nun te viene gnente.

L’affanno che ce cori dar dottore ?
Nun ce so dubbi, stavolta tocca ar core,
e magara si te fai n’intervento
stai più sereno, te senti più contento

e controllate si ciai n’arittmia
poi devi misurà la glicemia,
e nun devi da perde l’occasione
de sta appresso ar riarzo de pressione

e siccome nun viene mai da solo
te tocca controllà er colesterolo
bono, cattivo, oppuro più normale…
stamme a sentì, la storia è sempre uguale:

er core cià vent’anni o giù de lì
è er corpo tuo che nun lo vo’ capì.


Sez. Dialetti regionali

Primo classificato                     Giuseppe Bellanca

Me patri si cunfunni

Me patri cunfunni
u jurnu ccu la notti
u mari ccu lu cilu
i stiddi e a luna.
Di picciuttu nu liuni
ranni travagghiaturi
maritu ‘nnammuratu e fideli
A strata bbona nni ‘nsignà
l’amuri ppi la famigghia e l’honestà
essiri umini e fimmini
nni sta società.
E ora ?
Liuni jeratu
li forzi ti pigghiaru
a menti confusa
dda nu curpu strantuliatu
Ti pigghiu ppi manu
e mi dumanni cu sugnu.
“To figghiu” rispunnu.
A to menti confusa
mi cancia ppi n’autru
certi vvoti ppi so patri
certi voti ppi cusà cu.
Nnu mo cori priu
ca tu non pati
u mo duluri
lu tignu ppi mi.


Secondo classificato       Gaetano Catalani

Nc’era na vot’a Merica

Ncignau quand arrivaru i piemuntisi
nta na Calabria di perzuni artulocati
rand’eramu i cchju ricchi du Paisi,
terra i poeti, di medici e avvocati.
Poi si portaru tuttu pè gljassùpa
Pe lu Piemonti e pe la Lombardia,
ccassùtta restaru tutti menzi muti.
E u jornu appressu a genti no llucia.
C’’u tiempu puru ‘u cori ndi cangiau
E cuminciau a violenza u nesci fora
L’odiu ca pietà poi si ngiagiau
Ma si stava sicuru megghju d’ora.
Mpuzzunati, nda fujmma du paisi
E i giuvanegli p’America partiru,
restare sul’i nobili e i marchisi,
mugghjeri e figghjoli chi soruru
Mbarcati pe’ na terr’assai luntana
E nfelati pà paura dill’ignotu,
u cori dint’o pettu arrumbuliava
parendo na scossata i terremotu.
Partiri era u panzeru i tutti quanti,
attru da fari, allura non ndavia,
far’i briganti oppure l’emigranti,
nu signu i cruci e poi fujiri via.
Jettati comu vacchi nto macegliu,
cu na valigia ligata c’’a cordeglia
nchianavanu dinta gliu vascegliu
e i luntanu ngurriavanu i gudeglia
Si faticava duru notti e jornu
pecchi a fatiga era pani e onuri,
lu stari fermi nci paria scornu
e a sira si riccogghjenu chi duluri.
Chigli anni potarrenu puru tornari
ma nui speramu ‘u nescim’ i sta crisi,
sta povera genti non sapi chi fari
e mentri ciangi si faci ssu arrisi.

Terzo classificato             Tiberio La Rocca

Addò ze nasce

Lu pajese addu ze nasce
n-te le scuorde pruopria mè
pure se tutta la vita
vè gerenne addò èè

Nen te le scuorde chille puoste,
nè le vie e nè le perzone
nè l'addore de la retta,
nè la vista da guaglione.

Nen te scuorde le pariende
nè l'amice che sse vute
e nè chi nen ce sta cchiù,
pecchè n-cile ze n'è gghiute.

Ogne notte tanta cose,
t'arevienne tutte mmènde
ranta facce, tante luoche,
tu te l'aretruove nnende.

Nè ne suonne, è n'antra cosa,
che però n-te fa dermì
è na voglia...che nen passa,
è la voglia...d'arei 


Poesie menzionate  e premi speciali   Sez. Lingua

Menzione d’onore                Angelo Rosselli

Nel Camino

Sono passato
dentro al camino
come ogni adulto
come ogni bambino.

Ci son passato
davvero lì dentro
anch’io ho pensato
ma come faccio non c’entro

All’inizio nessuno
ci noi ci credeva
ma poi ad uni ad uni
la fame convinceva

tanta gente arrivava
troppa gente spariva
e più la gente se ne andava
più il fumo saliva.

Odore di morte
Acre, pungente,
un odore forte
ovunque possente

Un disastro, un dramma,
in silenzio si soffriva
finchè la fiamma
non ci inghiottiva.

Giorno dopo giorno
si volava nel vento
passando dal forno
del campo di concentramento.


Menzione d’onore     Gennaro Esposito

Il vecchio bancario

Regna il silenzio nel palazzo dei ricchi
tra intonaci nuovi e campanelli vecchi.
la vita vi scorre tra poche parole
e quadri costosi che han perso colore.

Su quella poltrona la stessa figura
consuma i suoi giorni tra pianti e paura
non può più decidere cosa mangiare
e ad ogni imboccata vorrebbe gridare

La vita gli ha dato, la vita gli ha tolto
Si è presa il sorriso dagli occhi, dal volto
La mente ritorna tra i volti di ieri
a quando gli abbracci parevano veri.

Di tutti gli zeri del conto corrente
rimane il rifiuto del caro parente
a cui non bastava la villa sul mare
nell’isola verde, ma senza l’amore.

Le lacrime solcano il viso provato
dell’uomo che il fato ha già condannato
Ed in una fredda mattina a novembre
Il vecchio bancario si spegne per sempre.

Premio Speciale                  Daniela De Longis

Non ho paura

Facciamo un salto nel passato
per capire ciò ch'è stato
ritornando nel presente
per capire ciò che ho in mente.
Ehi tu sei tornato?
Non hai capito che sei il mio passato !
Non ti permetterò di fare parte della mia vita
contro di te ho già perso una partita;
ti ho lasciato influenzarmi
e ora fastidio vuoi darmi?
No !
Ho pagato errori che non ho fattoio
e quanto ho sofferto lo sa solo Dio !
Guardami, io ci sono davvero
siamo pari, ma vincerò io, uno a zero.

Premio speciale                   Dante Iagrossi

I vecchi

A passi lenti strascicanti, senza meta camminano
nei prati inariditi del dolore, raccogliendo qui e là
bianchi fiori di saggezza, lasciandosi dietro
ogni tanto foglie secche di rimpianti.
Caramelle colorate d'allegria regalano ai bambini
e acini succosi di sorrisi e piccoli bicchieri
di vino rosso frizzante, a chi ha perso
da un pezzo il piacere di vivere.
Curvi si affacciano sui laghi grigi della solitudine
a rubare sparsi frammenti di stelle e raggi nuovi di luna piena,
prima che la notte li avvolga sotto coperte sfilacciate
di sogni sfuggenti e di ricordi impertinenti.
A mala pena trattengono fili trasparenti
di lacrime amare dentro i solchi scuri delle rughe
e la fatica degli anni andati nei calli duri delle mani.
Ogni mattina aspettano sopra le panchine serene
lievi carezze di sole, nel vento soffice di primavera
per asciugare ancora le pagine umide del cuore.

Poesie menzionate e premi speciali      sez. Umoristica

Menzione d'onore              Ciro Borrelli

'O Zzuccaro

Io tengo 'na mugliera assaje apprensiva
'a quanno sape ca tengo quacche malanno,
mmo nun me fa assaggià cchiù manco 'n auliva
guaje a mme si me vede ca sto magnanno.

Me dice: "Ma io 'o faccio pe'tte ammore mio "
Sarrà pure overo, ma mica pozzo murì...
'O magnà ca me fa nun è cchiù sapurito
j'che schifo m''o ffà sempe cchiù nzipito!

Muglierema è peggio 'e na carabbiniera
stà cu na cucchiarella mmano si fa 'a pastiera,
e si ncopp''a tavula ce sta na bella torta
chella fà 'a spia 'a dint''o buco d''a porta.

Po' 'a siente 'e alluccà cu'tutt''a voce...
" T'hann'accidere...lassà sta 'o ddoce!
Tiene 'o diabbete, 'o vvuò capì o no ?
E allora muore 'e subbeto mmò mmò !

Ch'aggia dì, me vò bene, stà vota tene raggione...
però sotto sotto, si 'o ffà penza pure 'a penzione.
'A quanno 'o miereco lle dicette: S'ha dda rassignà,
'o marito vuosto 'o zzuccaro se l'ha ddà scurdà!

"Duttò è chist''o prublema ? Lassate fa a mme!"
E chisto è stato 'o guajo cchiù gruosso pe mmè!
L'atu juorno, stevo accasciato ncopp'a pultrona
ma sentenno accussì pe' radio 'na bella canzone

Quanno muglierema arrevutaje tutt''o palazzo:
"Tiene 'o diabbete !-alluccava comm'e 'na pazza-
chistu cantante se chiamma Zucchero, animale !
Stuta 'a radio, ha ditto 'o miereco, 'o zzuccaro te fa male !!!

Premio speciale                      Antonio Pascucci

'A signora d''o piano 'e sotto

Ma che scassambrella
ca d'è 'a signora d''o piano 'e sotto:
corta, chiatta, pulosa e chiattellosa.
Si 'a ncuntre mmiez''e scale
si nun te faje 'na rattata
è sicuro passe nu guajo.
E' na zitullona
sta sempe tutta nfucata,
vulesse nu nnammurato
ca renfrescasse tutt''a jurnata...
ma chi 'o passa stu guajo?
Ce vo' nu curaggio sulo alla guardà
pure 'a gobba d''o scartellato
s'è sgunfiata quanno l'ha guardata.
Comme 'na gallina
sta sempe appullajata
arret''a fenesta d''a cucina
pe' spià a tutt''o condominio.
Tene sempe 'o regolamento nmano
pe' vedè a chi ha ddà 'nguaja 'a jurnata.
Nun è colpa soja si è brutta e sfurtunata
'o Pataterno...quanno l'ha criata
se mettette 'e mmane ncapa
e dicette: Madonna ! Che guajo ch'aggio cumbinato
vulevo fa nu capolavoro
invece aggio fatto na signora
brutta, scassambrella e dispettosa.


Menzioni e premi speciali  dialetti regionali

Menzione d'onore                  Rosalba Pica

Pe tte

Si aveto si e no scarzo nu metro
ma tutto sulo staje mmiez'a sta via,
vicino a te nu sicchio d'acqua scura
e tu pazzie cu'chesta fetenzia.

Cu'na manella gire l'acqua sporca
'e vortice te firme p''e guardà
ce vutte adinto nu poco 'e sapunaria
e forte po' te miette a ll'ammiscà.

'A 'i lloca 'a bolla tutta culurata
e tutta luccicante 'e raggie 'e sole
tu 'a guarde, po' t''a passe a ll'ata mano
e forte sciusce pe' vedè si vola

Ma chesta, dispettosa s'è schiattata
tu ne faje 'n ata cu'santa pacienza
mò si, ch'è bella grossa e resistente
...sott'uocchie guarde areta 'e renza 'e renza

E comme vola! Arriva fino a ncielo
sta bolla ca se fa cchiù trasparente
fa na girata, scenne, saglie e scenne
mentre tu cu''na resata 'a tiene mente

Duje dentezzulle ce mancano a sta vocca
ch'è rossa e tonna comm''a 'na fravulella
'o nasillo è 'nu murzillo sapurito
e 'a capa 'nu gruviglio 'e riccetielle.

E pure chesta bolla se n'è gghiuta,
me sa me sa...ca mò te n'è fa 'n ata
te guarde attuorno truove na mazzarella
e 'a vutte dint'a ll'acqua sapunata.

Ma nu dulore t'acchiappa mmiez''a capa,
nu pacchero pesante aret''o cuollo
stuta 'a resata e po' te stuta ll'uocchie
nu poco 'e sale t'arriva ncopp'o musso

"Muovete, và 'a fatica...è scattato 'o rrusso !"


Menzione d'onore             Bruno Pica

'O regalo

Ogni Natale dice 'a stessa cosa:
"chist'anno che regalo t'aggia fà ?"
Rispongo:"Niente!" e tu cu'll'uocchie nfuse:
"Ma 'na risposta m''a vulisse dà ?

Che dice 'e 'nu maglione culurato ?
Te vieste semp''e scuro comm''e viecchie.
Nu bellu pare 'e scarpe scamusciate
cu''a sola nova nova ca fa 'o scruocchio?

Sai ch'eleganza caro ammore mio,
'Na bella giacca blu, nu figurone ?
E parla, dimme...tiene 'nu vulio,
'nu jeans nuovo o pure nu giaccone ?

Rispongo: " Niente!" E dint'a ll'uocchie triste
me veco 'int'a 'na casa piccerella,
'na stanza sola e 'stu penziero nzisto.
Natale pe' me resta 'a caramella

ca mamma a nuje ce deve tutt''e ssere.
Chella eta 'a festa, che t''o dico a ffà,
'Na casa piccerella 'o poco 'e mele
e 'na resata cu' mammà e papà.


Premio speciale                     Marcellino Aversano

'A luna

'A luna...! 'A Luna è 'na magia,
'a luna è sincera,
'a luna...'a luna è 'na cumpagnia.
Essa s'annasconne,
essa te guarda,
te guarda zitto...zitto
ma nun te dice 'na bucia.
Stà sempe llà...sola sola
aspettanno ca quacche d'uno
ce dice 'na parola.
Cagna culore, se trasforma,
a vvote ride, a vvote chiagne,
'a vvote senza se fa sentì
'a vvote, a vvote senza se fa vedé

Essa te spia, essa te sente, essa è...paziente,
pecchè 'a luna...'a luna è comm'e ll'amante
te corre sempe appriesso
notte e juorno
Doce doce, te guarda e dice,
trase! Trase dint'a stu core.
Ca io te dò nu poco 'e luce
ca io te dò nu poco 'e pace.
Guardeme, guardeme dint'a ll'uocchie,
ma senza parlà! Addò nisciuno te sente.
Pecchè 'e pparole...'e pparole s'è porta 'o viento.
Suonname, suonname stanotte, ma senza
me vedé. Aspettame, aspettame, ca io dimane,
ca io dimane, sto 'n ata vota assieme a tte.

Pecchè 'o vero ammore, 'o vero ammore
è chillo ca se fa senti e no chillo
ca se fa vedé





    Cliccando su una foto oltre ad ingrandirla si possono vedere di seguito tutte le alltre

Il presidente A. Covino introduce la manifestazione
La presentatrice Elena Erardi

Silvia Spina
Tavolo dei premi
Gerardo Nardozza con Margherita Covino
Enrico Del Gaudio con Ernesto Primo

 
   Dante Iagrossi con il Dott.Di Sarno
Enrico Del Gaudio
Daniela De Longis con l'assessore Cantone

Elena in una sua performances

La bella platea

Tiberio La Rocca con Sandto Covino
Gaetano Catalani con Don Gerardo Mucci
Gaetano Catalani
Con Nunzio Palmese
                                                                     
Dialoghi tra un prete e una parrocchiana


Pascucci premiato dalla Prof. Maria Albrizio

Mattatore
La grande scozzese di Andria con dott,.ssa Filomena Russo
Tenkkiù...anche così...grazie, grazie tante
La simpatia di Antonio Pascucci

                                       
Paola Bianchi con Franca Covino
Ciro Iannone con Franco Rossi

Maruzzella, maruzzè....grazie a tutti i presenti